Progetti Acqua
Al tema dell’acqua sono dedicati 9 progetti culturali, 3 presentati dalla comunitàlocale e 6 internazionali.
L’elemento dell’acqua comprende al suo interno progetti che hanno una forteconnessione con il mare, dalla creazione di due nuove sale espositive del Museo del Corallo, all’opportunità di scoprire in immersione uno straordinario sito noto in tutto il mondo per la singolare vicenda legata alla sua origine ed alla sua repentina scomparsa; dalla candidatura Unesco dei gesti dell’accoglienza, alla realizzazione di un laboratorio su scala internazionale per l’accoglienza dell’altro, dalla presenza di testimonianze deipopoli del Mediterraneo, alla cultura dell’ascolto come strumento di comprensione.
Fondamentale in questo senso il coinvolgimento del Comune di Lampedusa e di importanti realtà internazionali. Si veda di seguito il programma:
Il progetto “Avenir”
il progetto “Avenir” dell’associazione PEROU, un catamarano lungo 67 e largo
22,50 metri. L’Avenir è uno strumento pionieristico, la prima nave europea
specificamente progettata per il salvataggio in alto mare, una piazza mediterranea,
un luogo di vita collettiva dove si afferma la fraternità e si sperimenta il
multilinguismo; è un laboratorio di ricerca sui futuri desiderabili, una base avanzata
da cui creare le navi e i futuri che continueranno a mancare. Il catamarano, inoltre,
sostiene i gesti di salvataggio, di cura, di benevolenza e di amicizia che si sviluppano
nel momento dell’incontro con chi cerca rifugio in Europa e saprà trasmettere questi
gesti alle generazioni future che conosceranno dei movimenti migratori centuplicati,
come conseguenza degli attuali sconvolgimenti climatici, pandemici, economici e
geopolitici. Avenir, quindi, si propone di inscrivere questi gesti al patrimonio
culturale immateriale dell’umanità e porre così l’ospitalità al centro del progetto
politico e culturale dell’Europa del XXI secolo. Si intende quindi presentare nel 2025
dalle coste di Lampedusa la candidatura all’UNESCO dei gesti dell’accoglienza
come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, attraverso il catamarano
Avenir, il modulo ICH-01 e un film di 5-10 minuti.
Data: gennaio, maggio, ottobre
Il progetto “Hospitium”
l progetto “Hospitium” dell’artista austriaca Tanja Boukal. Il contesto del
cambiamento climatico, i pericoli per la natura e il nostro ecosistema e i conflitti di
diversa origine creati dall’uomo ci chiedono oggi di trovare e ripensare un rispettivo
equilibrio che è sempre a rischio. Un sistema che viene ripetutamente messo in
discussione nella regione del “Libero consorzio comunale di Agrigento” è quello di
un tradizionale clima di ospitalità verso “l’altro”. La partnership tra Agrigento e
l’isola di Lampedusa per il 2025 promuove l’idea di creare un hub, un think tank su
scala internazionale europea nel cuore del Mediterraneo per l’accoglienza dell’altro
– sia in termini di migrazione, di genere, di cultura e di molti altri aspetti della vita.
Gli esseri umani e la loro interazione con l’ambiente e con la società sono i temi
centrali della ricerca artistica di Tanja Boukal. L’artista esplora gli elementi che
trasformano persone comuni in straordinarie, portandole, attraverso la sua opera, al
centro della scena, richiamate dalla marginalità che le sottrae alla nostra attenzione.
Non il singolo individuo in quanto tale, ma piuttosto la sua peculiarità che diventa
rappresentativa – una sorta di archetipo – di una moltitudine di persone che
affrontano, superano e sconfiggono le identiche avversità nel loro percorso. Il
progetto Hospitium, in stretta collaborazione con la curatrice Tina Teufel, mira a
creare un nuovo gruppo di opere site-specific in collaborazione con gli abitanti di
Lampedusa, concentrandosi sul loro punto di vista e sulle loro esperienze. Il titolo
deriva dall’antico concetto greco-romano di ospitalità come diritto divino dell’ospite
e dovere divino dell’ospitante. Obiettivo, a seguito di una residenza a Lampedusa, è
quello di raccogliere le molte storie dell’isola che parlano della migrazione non solo
come porta d’accesso all’Europa, ma anche della storica migrazione dall’isola,
nonché il modo in cui le pratiche locali hanno plasmato il regime migratorio, i suoi
attori e le norme giuridiche che sono state sviluppate negli ultimi tre decenni. Il
lavoro di ricerca servirà poi per la creazione di nuove attività sui temi dell’Hospitium,
di Xenia (presentazioni rispettive tra ospite e ospitante) e il risultato sarà presentato
in una mostra con laboratori aperti che potranno essere il punto di partenza per una
collaborazione sostenibile tra la popolazione locale e le forze ufficiali.
Data: maggio-giugno
Luogo: Teatro Naturale della Cava di Lampedusa (pronto entro la fine del 2023).
Il progetto “Ipervisibilità e invisibilità dei migranti: una prospettiva tra ecologia e tecnologia della comunicazione”
il progetto “Ipervisibilità e invisibilità dei migranti: una prospettiva tra ecologia
e tecnologia della comunicazione” a cura della Prof.ssa Teresa Fiore, Cattedra
Inserra (Montclair State University, New Jersey, USA), ambisce a creare occasioni
di riflessione accademica che abbiano momenti di divulgazione anche tra il pubblico
non esperto. Una tavola rotonda e un momento seminariale più creativo, incentrati
sul territorio agrigentino (da Lampedusa al capoluogo e alla provincia), includono
due figure impegnate sull’argomento da tempo: il Prof. Vetri Nathan (Italian Studies,
Andrew W. Mellon Associate Professor in Global Racial Rutgers University, USA)
attivo nello sviluppo del progetto “Il Mar Mediterraneo – Mare nostrum o un bene di
tutti? – Migrazioni, Ecologia, Biopolitca”, e la Prof.ssa Serenella Iovino (Italian
Studies, University of North Carolina, Chapel Hill) al lavoro su un progetto intitolato
“I migranti invisibili. Una prospettiva non solo umana”. Il secondo binario riguarda
più strettamente le migrazioni, il concetto di appartenenza nazionale e le pratiche
burocratiche che, appellandosi al legame “naturale” di sangue, definiscono le forme
di inclusione/esclusione nello spazio dei diritti. Questo progetto prende spunto da
un’affermazione di uno studente di discendenza italiana in possesso di un passaporto
italiano ottenuto grazie allo ius sanguinis: nello scoprire la condizione subalterna
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della seconda generazione in Italia, a cui è negato l’accesso alla cittadinanza fino ai
18 anni, lo studente ha chiesto con spontaneità di donare il proprio passaporto a chi
ne avesse bisogno in Italia per avere un riconoscimento completo. Consapevole del
fatto che spesso per i cittadini statunitensi il passaporto non è necessario, ma ha
valore più simbolico, questo progetto intende identificare, insieme a scrittori e artisti,
delle modalità di denuncia dell’iniquità della legge, non in tono polemico, quanto
come molla per un atto di cessione spontanea, e quindi di condivisione. Gli artisti
proposti dalla coordinatrice sono: la scrittrice Valeria Luiselli che da anni scrive
dell’esperienza immigratoria dall’America Latina agli Stati Uniti; Marina Sagona
(concentrata su un progetto su corpo e passaporto), Maria D. Rapicavoli (interessata
a storie di emigrazione storica), Francesco Simeti (attento al devastante intervento
umano nell’ambiente). Questo secondo binario abbraccia un aspetto di produzione
materiale (passaporti riadattati), ma anche uno scambio di storie di chi ha e non ha il
passaporto italiano e che potrebbe avvenire con un supporto digitale.
Data: febbraio-marzo
Luogo: Agrigento
Il progetto “Bansky Humanity Collection”
il progetto “Bansky Humanity Collection”, a cura di Banksy Modeste Collection
prevede la realizzazione di una mostra delle opere dello street artist della BM
Collection. Personaggio tanto mitico quanto misterioso, Banksy si è imposto
all’attenzione del pubblico all’inizio degli anni 2000 con performance artistiche
audaci e sovversive che evocano il suo impegno sociale.
È uno degli artisti contemporanei più famosi del XXI secolo e si è affermato come
una vera e propria star del movimento della street art, pur rimanendo anonimo. La
mostra verrà presentata nei locali di un’associazione sociale, nello spirito dell’artista,
l’ingresso alla mostra sarà libero per consentire l’accesso a tutti. I visitatori potranno
contribuire, attraverso donazioni o con l’acquisto della serigrafia prodotta in
occasione della mostra. Il ricavato verrà messo a bando e destinato al soggetto che
presenterà il progetto migliore per l’inclusione, la coesione e le pari opportunità nei
bambini che vivono in contesti svantaggiati (3-14 anni).
Data: aprile
Luogo: Agrigento
Il Progetto Mirror
Il progetto “The Mirror” della curatrice Basak Senova. La regione mediterranea ha
sempre generato e orchestrato una comprensione molto particolare e diversificata
dell’immaginazione attraverso processi associativi inaspettati. A questo proposito, il
principale obiettivo curatoriale del progetto è quello di incorporare l’accoppiamento
e il rispecchiamento di produzioni di arti visive e musica contemporanea come una
forte esperienza unitaria. In questo modo, tale esperienza rispecchierebbe anche
diverse discipline, oltrepassando i confini di arte, scienza, tecnologia, psicologia,
sociologia, architettura, matematica, medicina e molte altre. I partners proposti dalla
curatrice sono: European Mediterranean Art Association, Cipro; Rooftop Theatre
Group, Cipro; Riwaq Centre for Architectural Conservation, Palestina; National
Museum of Modern Art, Zagreb; Darat al Funun, Jordan; SAHA Association,
Istanbul.
Data: agosto
Luogo:Agrigento
Il progetto “L’isola Ferdinandea”.
il progetto “L’isola Ferdinandea”. Nel luglio del 1831, un’eruzione sottomarina
portò alla formazione di un vulcano tra le coste sud-occidentali della Sicilia; ma
quando la lava aveva quasi raggiunto la superficie, l’eruzione si estinse ed in
superficie rimase un isolotto. La nascita di una nuova terra in un’area strategica come
il canale di Sicilia fu sufficiente a scatenare interessi territoriali da parte dei Borbone,
degli inglesi e dei francesi, che si affrettarono a piantare bandiere nell’isolotto appena
emerso, al quale ognuno diede un nome diverso: isola Ferdinandea i Borbone,
Graham island gli Inglesi ed isola Giulia i Francesi. Ma l’isoletta, composta
esclusivamente da sabbie e scorie pomicee, scomparve alle prime mareggiate
invernali, lasciando i contendenti privi dell’oggetto del contendere.
Nel corso di alcune crociere oceanografiche, effettuate dall’Assessorato ai Beni
culturali della Regione Siciliana in materia di geologia marina, sui resti dell’effimera
isola, si è scoperto che Ferdinandea fa parte assieme ad altri vulcani sottomarini di
un grande complesso vulcanico battezzato nel 2006 Empedocle dal Dott. Domenico
Macaluso, Ispettore onorario dell’Assessorato BBCC. Questo grande seamount è uno
straordinario ecosistema ricco di biodiversità, con paesaggi sottomarini unici, dove
il nero basalto contrasta con la ricca vegetazione sottomarina e con giovani
concrezioni coralline, nei cui anfratti trovano rifugio e sostentamento pesci di varie
specie, crostacei e spugne.
Il progetto vuole offrire ai turisti, dotati di brevetto di sommozzatore sportivo,
l’opportunità di potere visitare in immersione l’isola Ferdinandea. Si mette a
disposizione dei sommozzatori: il trasferimento in barca fino alla sede
dell’immersione, equipaggiamento per l’immersione (gruppo ARA con bombola,
muta, erogatori e GAV) e assistenza di un dive-master per garantire la sicurezza.
Inoltre, per i più esperti è riservata una esclusiva immersione all’interno del cratere
di un piccolo vulcano, il MAC 06, sinora inesplorato dal pubblico, per conoscere
un’altra dimensione della Sicilia, egualmente ricca di storia e di paesaggi
incontaminati: quella sottomarina.
Data: maggio-settembre
Luogo: Sedi della Lega Navale di Porto Empedocle e di Sciacca
il Progetto “La cultura dell’ascolto”
il progetto “La cultura dell’ascolto”, a cura del Klangforum Wien. Accogliere esseri
umani e custodire le preziosità naturali figurano tra le priorità e sfide più cruciali per
la società civile. Il comune denominatore tra l’accoglienza e la custodia è la cultura
dell’ascolto.
Il Klangforum Wien, diretto da Peter Paul Kainrath, uno degli ensemble di punta a
livello mondiale per quanto riguarda la musica contemporanea, propone di
interfacciarsi con le più varie realtà musicali e non del tessuto urbano di Agrigento
con il comune obiettivo di far vivere ed intendere la musica contemporanea come
una dimensione magica della cultura dell’ascolto. Il progetto si compone di tre fasi:
nella prima, il Klangforum Wien (23 musicisti più direttore d’orchestra) sarà in
residenza per 2 settimane per esplorare le sonorità della città di Agrigento tra i canti
popolari smarriti e i rumori contemporanei della vita urbana, reagendo ad esse in
delle improvvisazioni spontanee sparse per tutta la città; a seguire si organizzerà una
open call aperta a giovani compositrici e compositori del Mediterraneo che, tramite
una selezione fatta da una giuria internazionale, mira alla commissione di 4 nuove
opere che tematizzano in termini musicali i 4 principi di Empedocle (acqua, aria,
terra, fuoco) come elementi caratterizzanti dell’identità di Agrigento. Nell’ultima
fase, il Klangforum Wien presenterà il proprio progetto SYMPOSION ispirato da
Platone: sette ore di musica contemporanea, intersecate con degustazioni di vino che
mirano all’ebbrezza ed il colloquio libero ispirato dall’ascolto di suoni inauditi.
Data: novembre-dicembre
Luogo: Agrigento
Il progetto del Museo Nocito del corallo di Sciacca
il progetto del Museo Nocito del corallo di Sciacca. La corsa alla raccolta del corallo
di Sciacca, avvenuta nello specchio acqueo nelle vicinanze del vulcano Empedocle,
ha creato una città multiculturale galleggiante che è vissuta dal 1875 fino allo scoppio
della Prima guerra mondiale. Questa città galleggiante e le sue propaggini nei porti
della Sicilia meridionale sono un esempio straordinario di storie e di intrecci di
uomini provenienti da ogni angolo del mediterraneo e che per decenni hanno vissuto
una storia ed un’avventura comune che ha creato fortune, culture comuni etc.
Il Museo propone di realizzare una nuova ala per raccontare questa particolare
sfaccettatura della storia. Il progetto prevede la realizzazione di due nuove sale di cui
una multimediale, che permetteranno la riorganizzazione espositiva del Museo
attraverso la realizzazione di una sezione dedicata alla cultura del mare nata in quel
periodo, che diventeranno mostra permanente ed esempio imperituro di corale
collaborazione della gente di mare proveniente da culture diverse.
Data: marzo
Luogo: Museo Nocito del Corallo, Sciacca
Il progetto “Il Museo dei relitti di Lampedusa”.
Il progetto proposto da S.E.A.P.
S.r.l. mira al recupero dei relitti abbandonati nell’isola di Lampedusa, molti dei quali
sono espressione di posti lontani, spesso colorati ed abbelliti dai colori dell’Africa e
da iscrizioni in lingua araba. Si propone quindi di creare un’area di deposito
preliminare, con le adeguate autorizzazioni regionali (P.A.U.R.), al fine di recuperare
e depositare temporaneamente tutti i relitti abbandonati in mare. Sarà creata una zona
museale dove gli Enti preposti potranno far confluire le imbarcazioni in legno più
caratteristiche, al fine di utilizzare il legno per creare piccole/grandi opere d’arte,
piccole infrastrutture civili e opere di abbellimento per l’isola e per la città di
Agrigento a testimonianza della vicinanza inclusiva e non della distanza escludente.
Data: settembre-ottobre
Luogo: Lampedusa