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Il Programma Culturale Di Agrigento 2025

Il programma culturale proposto per Agrigento
Capitale italiana della Cultura 2025 si ispira alle quattro radici di
Empedocle. L’agrigentino Empedocle, filosofo del V secolo, che rappresenta uno dei pilastri della formazione del pensiero occidentale, ci offre la base teorica su cui ancorare il nostro progetto. La formulazione della teoria dei quattro elementi viene attribuita ad Empedocle nel 490
a.C. Gli elementi, fondamentali per la vita, generano forza immortale se uniti. Il simbolo dell’unione degli elementi è “+”, la croce romana. 

Prendendo spunto dai 4 elementi Aria, Acqua, Terra e Fuoco, che vengono tenuti insieme dal concetto di amore e odio, …ogni volta che gli elementi, emergendo alla luce, si mescolano in forma di uomo, di bestie
selvatiche, di piante o di uccelli, lo chiamano nascere, quando invece si separano, loro parlano di sventurata morte… (Empedocle Sulla Natura Frammento B9). Amore e odio: le due forze che uniscono e
dividono. L’amore unisce e la contesa divide, con la consapevolezza che quando le forze si uniscono qualcosa nasce e quando la contesa
primeggia qualcosa muore. Amicizia e Contesa (Amore e Odio), di uguale importanza, ognuna con i propri pregi e le proprie caratteristiche nella costituzione della cosmogonia, si completano nell’uno. Nelle fasi intermedie, quando sono presenti simultaneamente le azioni combinate delle due forze e la separazione delle quattro arché non è
ancora definitiva, appare il nostro mondo. 

L’elemento dell’Acqua permette di indagare il
tema del Mediterraneo, della transfrontalierità della nostra città, città
di confine, città di arrivi e partenze, oggi e ieri. Il tema delle migrazioni, dell’inclusione, dell’accoglienza, della solidarietà.  La proposta progettuale include, infatti, Lampedusa per
specifici progetti culturali.  

Il tema della Terra ci riporta all’entroterra della provincia. Un entroterra brullo, a volte spoglio, giallo di grano, ma ricco di storie da raccontare. Borghi inesplorati che possono e devono arricchire l’offerta
culturale del territorio. 

L’Aria ci riconduce al tema del digitale e della nuova necessità di connessione che la società odierna si trova a dover affrontare
dopo la pandemia, con rinnovati approcci. L’insularità e la posizione svantaggiata della città devono essere non più visti come limiti allo sviluppo ma come ricchezza e nuova forza attrattiva.

Il fuoco come metafora della comunità che vive
questo territorio, come luogo dalle 
mille generazioni. Sono infatti le persone che oggi incidono sui luoghi e ne guidano le scelte future. 

Una città non può soltanto guardare al suo passato ma rifondare sé stessa alla luce delle nuove sfide. Al tema del fuoco
sono legati anche i prodotti delle persone, i lavorati a mano, i prodotti artigianali.